Fessura Malerba mixed version
La fessura Malerba (R. Bresci, A. Malerba 1954) è una classica via di roccia del Grondilice, probabilmente la più interessante via di roccia dell’intera cresta Garnerone – Grondilice.
Sfrutta un diedro camino molto evidente mediamente verticale, con alternanza di anfratti e piccoli strapiombi. La difficoltà è piuttosto continua sul IV grado con passaggi di V.
In condizioni invernali di misto, la Fessura Malerba è, nonostante la brevità, una delle vie di misto più estetiche e divertenti di tutte le Apuane.
Caratteristiche della via in condizioni invernali
Il Grondilice è come sappiamo, la cima delle settentrionali che più facilmente va in condizioni; soprattutto la appoggiata paretina NE, grazie alla quota elevata, la brevità e l’inclinazione favorevole con predominanza di strutture diedriche rocciose, è frequentata quasi ogni inverno, anche con scarso innevamento o neve di cattiva qualità.
Viceversa la parete Nord, più ombrosa e molto più ripida, è stata frequentata raramente, talvolta lungo ripide placche in presenza di condizioni eccezionali (come ad esempio nel caso di Psyco Killer), talvolta lungo le linee di maggiore debolezza, come la via della Grotta e altre rampe alla destra di quest’ultima.
Nel caso di piogge in presenza di neve al suolo e successivo abbassamento di temperatura fino a valori negativi, la fessura Malerba diventa una divertentissima alternanza di goulotte, passi atletici su misto e placche delicate.
La roccia solida e fessurata regala quasi sempre buoni agganci e la conformazione a tacche delle placche permette quasi sempre di appoggiare in modo sicuro le punte dei ramponi.
La roccia è generalmente ben proteggibile con protezioni veloci e chiodi da roccia. Alcuni chiodi presenti possono essere visibili, così come due soste a fix alla fine del primo e del secondo tiro.
La neve e il ghiaccio possono ridurre nettamente la disponibilità di appigli e appoggi sulla solida placca che forma la faccia sinistra del diedro camino; per questo motivo le difficoltà possono essere significativamente più alte rispetto al grado estivo. Ma questo, come al solito, dipende dalle condizioni… Con presenza significativa, ma non epocale, di neve e ghiaccio, si creano probabilmente le condizioni più difficili e divertenti. Le placche a tacche della faccia sinistra del diedro sono impraticabili ed è necessario mantenersi costantemente nella fessura, affrontando direttamente strozzature e tetti. In questi casi la via ha passaggi di M5.
Relazione della fessura Malerba mixed version
La via è costituita da tre tiri, tutti molto estetici ed entusiasmanti:
1) Salire il canale fino all’inizio delle difficoltà. Superare un primo risalto ripido ma breve fino ad un piccolo ripiano. proseguire lungo il camino svasato su rocce normalmente completamente verglassate fin sotto il massone incastrato. Con scarso innevamento è possibile passare sotto al masso. Altrimenti, se il foro è impraticabile, è necessario ingaggiarsi ancora nell’aggirare il masso a sinistra su buoni agganci e rimontare sul massone. Ignorare la sosta a fix posta sopra al massone (comoda ma esposta alla caduta di ghiaccio nel corso del tiro successivo). Infilarsi nell’anfratto per sostare protetti dal tetto soprastante (sosta da attrezzare).
2) Salire il diedro-camino fino sotto al tetto (passo delicato in partenza). Spostarsi a sinistra per raggiungere il ghiaccio agganciando scaglie poco invitanti… Salire il bellissimo diedro ghiacciato con ottimi agganci su roccia fino ad incontrare, sulla placca di sinistra, un’altra sosta a fix. Anche questa sosta è esposta alla caduta di ghiaccio poiché sulla verticale del tiro successivo. Valutare in base alle condizioni se sostare qui o poco più in alto protetti (da attrezzare).
3) Continuare nel diedro ora asciutto per qualche metro, sfruttando piccoli appoggi poco evidenti fin sotto allo strapiombo (con condizioni eccezionali si forma un placage sulla placca che permette di salire totalmente su ghiaccio, ma praticamente senza protezioni). Traversare a sinistra su buoni agganci fino a raggiungere la colata di ghiaccio che può presentare un piccolo tetto di ghiaccio. Salire la goulotte. Quando possibile sostare (sosta da attrezzare).
4) Continuare per il facile canale e uscire in cresta.
Commento
Personalmente, nonostante sia una superclassica, non avevo mai salito la Fessura Malerba nemmeno in estate. Nell’inverno 2017-2018, che ha regalato buone condizioni anche se estremamente incostanti, mi sono reso conto che, pur essendo stato varie volte al Grondilice in inverno, non avevo mai salito la sua via più classica.
In mancanza della possibilità di dedicarci a progetti più arditi, a causa proprio delle condizioni mediocri, un giorno di quell’inverno abbiamo deciso con Gian Carlo Polacci di andare a fare un tentativo. Vista dal basso sembrava decisamente interessante per la varietà di terreno e l’alternanza di passi su ghiaccio e su roccia. Salendola si è dimostrata estetica ed entusiasmante superando le più rosee aspettative e rivelandosi tutt’altro che un ripiego.
A mio parere è in definitiva una delle vie più consigliabili delle Apuane. Tecnicamente si presenta relativamente impegnativa e continua (per capirci più impegnativa delle classiche della nord-est come la Frisoni).
Che la neve e il freddo ci assistano…
Giampaolo
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Nota
Le condizioni della montagna, e in particolare quelle per l’alpinismo invernale, sono intrinsecamente variabili e le valutazioni delle stesse sono intrinsecamente soggettive. In questi articoli cerchiamo di fornire informazioni generali e foto sperando che possano essere d’aiuto agli appassionati di alpinismo invernale sulle Alpi Apuane. Spetta a ciascuno verificare la reale situazione sul campo e stabilire se le condizioni dell’itinerario scelto corrispondono alle proprie aspettative e sono compatibili con la proprie capacità tecniche, esperienza e attrezzatura.