Servi della Gleba - Artif - Pietra di Bismantova
Foto con tracciato dell’itinerario

“Servi della Gleba” è una nuova via aperta in due giorni da Carlo Alberto Montorsi e Pietro Gaibazzi, un promettente giovane alpinista di Traverestolo.

Il settore in cui si trova è l’Orto del Mandorlo. E’ l’anfiteatro situato oltre lo spigolo della Ferrata degli alpini. La via corre a sinistra della via dei Povigliesi (tratteggiata nella foto).

E’ un tuffo nel passato con una punta di moderno. L’obiettivo era di realizzare un itinerario di artificiale ad espansione (AE) dove potessi fare i corsi di artificiale con i miei allievi. Non esistono più i chiodi a pressione degli anni ’80. Quindi ho fatto produrre dei chiodi artigianali. Questi affondano dentro la roccia molto di più dei chiodi di un tempo.

La via parte su placca e ci sono parecchi chiodi a pressione. Dopo una quindicina di metri incontra delle fessure ed è qui che si mischia al moderno. Ci sono diversi piazzamenti di protezioni veloci, in genere piccole, chiodi a fessura e pecker.

E’ ideale per chi vuole fare i primi passi con l’artificiale classica, ma con la possibilità di fare diversi piazzamenti su protezioni veloci miscelare anche l’uso del martello.

Chiodo a pressione artigianale
Chiodo presente su “Servi della Gleba”

Relazione “Servi della gleba”

Via di stampo alpinistico con spit in sosta

Pietra di Bismantova – Settore Orto del Mandorlo

Avvicinamento

Seguire il sentiero per la ferrata degli alpini, arrivati alla base della ferrata proseguire per circa cento metri. Quella che ora si staglia dietro di noi a sinistra è la parete della via. Risalire per scomodo ghiaione fino ad un grande albero alla base della parete. La prima via a sinistra dell’albero è la via dei Povigliesi. Servi della gleba parte appena a destra di un enorme tronco tagliato.

Difficoltà

A2 scala new wave

Lunghezza

70 metri – 2 tiri

Servi della Gleba - Primo Tiro
Un passaggio su microfriend del primo tiro

Materiale necessario

casco, 2 staffe, 2 longe per staffe, 2 moschettoni per staffe con profilo non troppo grande per i chiodi a pressione, una corda intera da 70 metri, 25 rinvii, un paio di cordini corti, 2 serie di nut (in cui doppiare le misure piccole), due serie di friends dallo 0,1 al 2 (misura BD), 3 pecker misure medio grandi, 2 knifeblade, 2 chiodi universali, martello.

Descrizione dell’itineario

L1

A1+ 30 metri sosta su spit

La via attacca a destra di un grosso tronco tagliato appoggiato alla parete e a sinistra della via dei Povigliesi (vecchi chiodi).
I primi chiodi a pressione sono su una placca compatta. I chiodi sono piuttosto distranziati nei punti dove il terreno è leggermente appoggiato. A circa 12 metri da terra si incontra una fessura che procede in obliquo verso destra si protegge si protegge inizialmente con friends piccoli, poi medi fino a raggiungere altri chiodi. Si alternano poi altri passaggi su friends e chiodi. In genere i piazzamenti si fanno leggermente a sinistra. Prima di ritornare alla scala di chiodi che porta in sosta facendo un arco verso destra, ci aspetta un passaggio su pecker.

L2

A2 40 metri sosta su albero

Salire verticalmente sulla sosta, si comincia da subito con un piazzamento di un friend piccolo in una fessura obliqua ascendente verso destra. Dopo un paio di chiodi a pressione ci sono diversi piazzamenti delicati su dadi piccoli e micro (c’è un dado incastrato). Superata una mensola orizzontale larga 2o cm, tenersi a sinistra del diedro giallo (da non toccare, roccia instabile!) facendo diversi piazzamenti su fessurine verticali con dadi piccoli, pecker e knifeblade e qualche rado chiodo a pressione. Si giunge quindi a una buona fessura obliqua verso destra proteggibile con friends medi. Abbandonarla verso la sua fine per un chiodo a pressione in alto a sinistra e da qui cercare di stare sempre verso lo spigolo a sinistra, staffando sui chiodi a pressione, dadi e chiodi a fessura (da piazzare). Un chiodo universale in loco, da passare con un cordino, segna la confluenza con la via dei Povigliesi che viene da destra. Ancora pochi piazzamenti, un paio di chiodi a pressione e si giunge su un terrazzino che incrocia la ferrata degli alpini. Salire la scala e fare sosta su un grosso albero a sinistra.

Tempo per una ripetizione

4/5 ore

Servi della Gleba
Una marea di materiale all’imbrago prima di partire
Servi della Gleba
Un passaggio su microfriend al secondo tiro
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