Sperone di Mezzo – nuova via agli Zucchi di Cardeto
“Sperone di Mezzo” è una nuova via di misto di media difficoltà aperta sul Pizzo di Mezzo, Zucchi di Cardeto, Alpi Apuane.
La via sale l’evidente sperone centrale che separa i due canali ovest del Pizzo di Mezzo. E’ un bell’itinerario, forse il più interessante del Pizzo di Mezzo, con una sua logica e qualche bel passaggio tecnico.
Difficoltà
E’ una via di misto di difficoltà medio bassa, ma con alcuni brevi passaggi ripidi che richiedono una buona tecnica di piolet traction (e paleo-traction…).
Complessivamente, con le condizioni di scarso innevamento di quest’anno è valutabile circa D. Il dislivello è di 350 m circa. La roccia, dove presente, è solida e abbastanza fessurata.
Avvicinamento
Dal tornante immediatamente successivo al Rifugio Val Serenaia, inoltrarsi nel vallone fino ad una bella baita isolata. Salire a sinistra verso le pendici del Pisanino, prima lungo un valloncello, poi lungo una traccia di sentiero che taglia in costa verso destra. Giunti a un bel ripiano boscoso continuare a salire in obliquo a destra fino a incrociare il solco del Rio Sambuco, in corrispondenza di un grande masso (frana/valanga recente, molte pietre instabili e alberi caduti).
Salire nel solco e dopo poco spostarsi a destra per salire sulla costola che separa il canale dell’intaglio tra Pizzo Maggiore e Pizzo di Mezzo (a sinistra, in verde nella foto) e il canale ovest del Pizzo di Mezzo (a destra, in fucsia nella foto), fino ad entrare in un canalino secondario che confluisce, poco più in basso, nel canale Ovest.
Relazione della via Sperone di Mezzo
Salire il canaletto e attraversare lungo questo un piccolo bosco di faggi, sostare sulle destra sfruttando uno di questi alberi.
1° tiro: salire una cinquantina di metri a 50° fin sotto un ripido salto ghiacciato (sosta sulle rocce a destra su solidi spuntoncini con facile controventatura)
2° tiro: attaccare la cascatella a onde costituita da due risalti ripidi separati da una zona più appoggiata (10 metri in totale, max 75°), proseguire nel bosco, obliquando a destra per sostare a uno degli ultimi alberi (50 metri)
3° tiro: salire il muro sovrastrante, in direzione di un buon alberello, quindi superare un breve passo verticale (90° M) per raggiungere un altro ripiano con alberello. Seguire la rampetta verso sinistra e appena possibile ripartire diritti verso un altro alberello e buone rocce fessurate sotto cresta (tiro da 60 metri, sosta su chiodo, tolto, e dado)
4° tiro: seguire la rampetta sotto cresta verso sinistra fino ad un grosso albero quasi secco e qui sostare (60°, 30 metri)
5° tiro: superare il salto diedrico verticale di un paio di metri sopra l’albero (90° M) con buoni agganci, proseguire in obliquo a sinistra fino a raggiungere la cresta. Seguire la cresta facile e quasi orizzontale fino al successivo muro rocciso. (60 metri, sosta con 2 ch, tolti, sulle rocce di destra)
6° tiro: inoltrarsi nel salto roccioso, verso una grottina, per superare il salto con una rampetta verso sinistra. Proseguire sul fianco sinistro ghiacciato, superare un buon albero e salire ancora in cresta. Seguire la cresta stando per un breve tratto sul lato sud, fino ad un buon blocco dove è possibile sostare con spuntone e wartog. (50 metri, 60° M)
7° tiro: ancora per cresta facile fino al successivo muro roccioso. Ci si ricongiunge qui con il canale ovest (30 metri, sosta su friends).
8° tiro: evitando a sinistra il salto roccioso, continuare ancora per lo sperone, ormai poco accentuato, fino sull’anticima (70 metri, max 60°). La cima si raggiunge facilmente seguendo la cresta verso sinistra
Discesa
Dalla cima, con una doppia scendere all’intaglio tra Pizzo di Mezzo e Pizzo Maggiore (ancoraggio da attrezzare). Oppure è possibile dalla selletta tra cima e anticima scendere sul versante est lungo una cengia obliqua verso sinistra che porta poco sotto all’intaglio suddetto. Da qui scendere in corda doppia lungo il canale che separa il Pizzo di Mezzo dal Maggiore.
In alternativa, dall’intaglio, scendere in obliquo a destra sul versante Est, in direzione del Pizzo Altare. Salire all’intaglio tra Pizzo Altare e Pizzo di Mezzo e scendere dal versante opposto (150m a 45° circa, pericoloso in caso di rialzo termico per valanghe e cadute di ghiaccio). Se questo canale non è in condizioni aggirare a est i Pizzo Altare, perdendo un altro centinaio di metri almeno e quindi risalire alla Foce di Cardeto, da cui si rientra in Val Serenaia lungo sentiero segnato.
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